Psicosi

Cura e tratttamento dei disturbi dell'individuo a Casagiove, provincia di Caserta

Premessa

ai disturbi psicotici

Il termine “psicosi” fu introdotto nel XIX secolo con il significato di malattia mentale o follia. Successivamente è emersa, sul piano concettuale, la necessità di suddividere alcune di queste malattie con la denominazione nevrosi. Da allora i due termini hanno avuto un’evoluzione che si è espressa su piani diversi.

Attualmente con DISTURBO PSICOTICO si intende sostanzialmente un disturbo psichiatrico grave caratterizzato da un distacco dall’ambiente che lo circonda, da forti difficoltà ad iniziare delle attività e a provare sentimenti autentici nei confronti delle altre persone; c’è quindi una grave alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo con compromissione dell’esame di realtà e disturbi formali del pensiero.

Oggi si distinguono due gruppi di sindromi psicotiche: disturbi schizofrenici e disturbi bipolari.

I disturbi schizofrenici

I disturbi schizofrenici, hanno come caratteristica predominante i sintomi raggruppabili in:

  • Disturbi di forma del pensiero: alterazioni del flusso delle idee, fino alla fuga delle idee e all’incoerenza, alterazione dei nessi associativi;
  • Disturbi di contenuto del pensiero: i deliri sono idee non collegate alla realtà, di cui il soggetto è fermamente convinto ed impossibili da modificare. Se i deliri sono molto molto pervasivi e sono il sintomo principale si parla di paranoia;
  • Disturbi della senso-percezione: allucinazioni uditive, visive, olfattive, tattili, gustative;
  • Sintomi “negativi”: ritiro dalle relazioni sociali, perdita di capacità e competenze prima possedute, perdita di autonomia.

Spesso una persona che presenta sintomi psicotici può non riuscire ad affrontare i suoi problemi quotidiani perché non riesce più a pensare con chiarezza oppure perché è convinta che qualcosa o qualcuno influenzi i suoi pensieri. Con una psicosi, il soggetto può non riuscire più a lavorare come prima, come se avesse perso la capacità di fare cose che prima sapeva fare o come se non potesse più concentrarsi a prendere decisioni. Inoltre, può avere difficoltà a parlare con altre persone o non averne più voglia e non provare più piacere a farlo.

I disturbi psicotici, generalmente, esordiscono nell’adolescenza e nella precoce età adulta e quasi sempre sono il risultato di fattori organici, psicologici e costituzionali. Non sono ancora state identificate con chiarezza le cause che generano le psicosi. È largamente diffusa l’ipotesi che siano interessati fattori biologici, genetici, psicologici e sociali.

L’ipotesi più probabile è che tali fattori possano creare in alcune persone una vulnerabilità a sviluppare i disturbi psicotici; tale vulnerabilità in condizioni di stress particolarmente accentuato può scatenare il disturbo.

Esistono molte forme diverse, le principali sono: Schizofrenia, Disturbo delirante, Disturbo schizofreniforme, Disturbo schizoaffettivo, Disturbo psicotico breve.

Spesso queste patologie insorgono in pazienti che hanno già altri problemi di base, come oligofrenie congenite o demenze senili.

Il trattamento delle psicosi punta a ristabilire un corretto funzionamento biochimico del sistema nervoso centrale e necessita, quindi, in maniera indispensabile di farmaci specifici. Esistono attualmente molti nuovi farmaci con minori effetti collaterali rispetto al passato. È fondamentale associare un intervento psicoterapeutico – riabilitativo. Tali interventi hanno come obiettivo principale il recupero o la conquista delle abilità sociali; un lavoro con la famiglia attraverso interventi psicoeducazionali sulla psicosi che aiutino i familiari ad affrontare la malattia e promuovono il loro reciproco aiuto; specifici interventi psicologici con la persona stessa.

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Il disturbo bipolare

In generale, le fasi maniacali dei pazienti bipolari possono presentare alcuni di questi sintomi:

  • Ridotto bisogno di sonno;
  • Grandiosità, scarso giudizio;
  • Eloquio rapido e pressante, intrusivo, caratterizzato da teatralità, eccessivo gesticolare, tono e volume del discorso più importante di ciò che viene detto;
  • Fuga delle idee, bruschi cambiamenti di pensiero, distraibilità;
  • Eccessiva ideazione di nuovi progetti grandiosi e partecipazione ad attività multiple;
  • Aumento della libido con promiscuità;
  • Aumento della socievolezza, che però facilmente si trasforma in aggressività, esplosioni di rabbia incontrollata, distruttività. Questi pazienti possono diventare ostili e pericolosi, con conseguenze catastrofiche che derivano dalla scarsa capacità di giudizio.
  • Irrequietezza;
  • Abuso nell’uso di alcol, tabacco, droghe;
  • Spese immotivate ed incontrollate;
  • Gioco d’azzardo.

Il Disturbo Bipolare, anticamente chiamato Sindrome Maniaco-Depressiva, è una patologia molto seria che se non trattata tempestivamente ed in maniera adeguata, può causare gravi sofferenze e risultare decisamente invalidante. Questo disturbo è caratterizzato da gravi alterazioni dell’umore, delle emozioni e dei comportamenti, con una durata molto variabile. Nella forma più tipica, il paziente presenta l’alternarsi di fasi di umore esaltato, agitazione, distruttività (fase maniacale), alternate con fasi di umore gravemente depresso. Queste variazioni patologiche dell’umore persistono per settimane, mesi o anni ed hanno sulla persona un effetto invasivo tanto da influenzarne ed alterarne la capacità di giudizio. Sia la Mania che la Depressione influiscono notevolmente sulla vita dell’individuo, e sono fortemente debilitanti sia sul piano lavorativo, che sociale, che affettivo e familiare.

Il disturbo bipolare necessita perciò di un intervento adeguato e quanto mai tempestivo.

Infatti, sia nelle fasi maniacali che depressive vi è un forte rischio di comportamenti auto- o etero aggressivi, con elevata frequenza di suicidi.

Le fasi depressive sono molto simili ad una grave depressione, come descritta sopra.

Questi pazienti di solito non hanno alcuna percezione di percezione di essere malati, pensano di sentirsi bene nelle fasi iniziali della mania, e perciò rifiutano ogni trattamento.


Esistono diverse forme della malattia:

  • Tipo 1 (con cicli di Mania e depressione);
  • Tipo 2 (con Ipomania e depressione);
  • A cicli rapidi (con alternanza delle fasi maniacali e depressiva nel giro di giorni o ore);
  • Forme Miste (in cui coesistono sintomi maniacali e depressivi).


Il Disturbo Bipolare è fra le malattie psichiatriche con una base organica ben identificata, e quindi è trattabile farmacologicamente. 

Una psicoterapia di sostegno è indispensabile, specialmente nelle prime fasi del trattamento: il paziente di solito si oppone fortemente alla cura, ritiene che i farmaci lo “rallentino” e lo privino di quei momenti di esaltazione che tanto gli piacciono. La psicoterapia serve ad attivare le sue parti “adulte”, aiutarlo a rientrare in contatto con la realtà, e quindi accettare il trattamento. Successivamente, una volta riacquistata la necessaria lucidità, la psicoterapia ha la funzione di riabilitare il paziente alla vita sociale, familiare, lavorativa.

Una terapia valida ed efficace del Disturbo Bipolare si deve dunque fondare sulla conoscenza competente della malattia, intesa come la comprensione della fenomenologia, della storia naturale, ovvero la natura ricorrente, il peggioramento e l’andamento stagionale, la conoscenza degli aspetti biologici, compresa la reazione ai farmaci nelle diverse fasi di mania e depressione, le teorie biologiche riguardanti l’eziologia e i meccanismi di azione dei farmaci utilizzati.

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